Chi segue il mio blog, sa che non faccio spesso interviste, anzi direi che è proprio una rarità, tranne in quei casi in cui quella persona sia capace di infondere nel mio cuore tanta umanità. Questo è uno di quei casi.

In questa intervista parlerò di un personaggio che ebbi il piacere di conoscere per un dramma teatrale su un mio racconto, che volevo far debuttare nel mio Comune: Capoterra.

Mi aspettavo di incontrare il “solito” funzionario distratto e super impegnato e invece, con mia grande sorpresa, mi ritrovai davanti un uomo gentile, attento e soprattutto premuroso.

Sono stati diversi i nostri incontri dopo quella prima volta, incontri dove si è parlato di tutto, non solo di lavoro. È stata un’amicizia inaspettata, sincera e disinteressata. Sapete quando si dice di aver incontrato una bella persona sul proprio cammino? Ecco questa è una di quelle volte. E quando la si incontra ritengo doveroso parlarne, perché è giusto che si sappia della sua esistenza. Ecco perché, qualche giorno fa, chiesi di potergli fare un intervista.

L’uomo di cui parlo è il Dottor Luca Piano, Funzionario Amministrativo Culturale, curatore di Casa Melis, nel comune di Capoterra.

Prima di parlare del lato umano di Luca, vorrei accennare qualcosa sulla sua preparazione culturale.

Dopo aver conseguito la Laurea in Letteratura Moderna a Cagliari, con tesi in Geografia Umana (da qui emerge la sua passione per il paesaggio, l’appartenenza ai luoghi e la spiritualità stessa dei luoghi), inizia subito l’attività di Ricerca e Collaborazione come Ricercatore Esterno ed Assistente nella Cattedra di Antichità e Istituzioni Medioevali, Storia Medioevale, Storia della Sardegna Medioevale con la Professoressa Barbara Fois. Grazie ad una Borsa di Studio della durata di tre anni consegue il Master di Secondo Livello in Sistemi Informativi Geografici a Firenze e continua l’attività di ricerca presso l’Università di Sassari, Firenze e al CNR di Roma in ambito Geografico, dove ha modo di intraprendere una stretta collaborazione con varie Associazioni Geografiche di cui fa ancora parte, tra cui L’Agat (Associazione Geografica per L’Ambiente e il Territorio in collaborazione con La Sapienza a Roma). Dopo questo periodo si dedica a programmi di formazione, anche all’interno di progetti Erasmus, fino a quando partecipa alle selezioni per Funzionario Amministrativo Culturale, che passa brillantemente, ottenendo l’Incarico “Fiduciario” dal Sindaco Beniamino Garau, a Capoterra.

Il primo obiettivo, raggiunto più che egregiamente, è stato quello di riportare alla luce e all’antico splendore Casa Melis, come sede Istituzionale di Rappresentanza del Comune (https://lobliodellaluceoscura.altervista.org/larte-in-un-piccoloma-grande-paese-capoterra/).

In questa sede, luogo di cui Luca si prende cura amorevolmente, prendono vita progetti culturali e formativi in stretta sinergia con gli Assessori di competenza. La sua missione è dunque quella di creare e promuovere cultura.

Mi ha sorpreso positivamente, infondendo in me un pizzico d’orgoglio, sapere che Luca è all’interno di un tavolo scientifico che concerne un progetto molto ampio che riguarda i Geo-parchi del Mediterraneo. Si è recato come portavoce del nostro Comune, insieme al Sindaco Garau in una missione di monitoraggio in Tunisia, insieme ad altri delegati di altri Comuni. L’obiettivo è quello di far rientrare la Sardegna tra i Parchi del Mediterraneo Patrimonio UNESCO. Ma la cosa più bella, e da qui si evince la grande sensibilità di Luca, è stato sentire la profondità dell’esperienza vissuta che mi ha trasferito con queste parole: «In Tunisia abbiamo trovato una realtà meravigliosa, stupenda! Completamente diversa dalla nostra ed io e l’Architetto Garau siamo tornati arricchiti spiritualmente, ma anche temprati fisicamente.»

Da qui ho voluto, in punta di piedi, addentrarmi nei suoi pensieri…

Domanda: «Quando hai saputo di aver ricevuto la fiducia da parte del Sindaco per questo incarico, cosa hai provato?»

Risposta: «Mi sono sentito fiero e orgoglioso! Onorato di questa responsabilità verso la società ed io mi metto pienamente al servizio del cittadino che vuole presentare nuovi progetti per la crescita culturale del nostro paese e di tutti noi.»

Domanda: «Cosa vuoi trasmettere, qual’è il tuo scopo finale da raggiungere con questo incarico.»

Risposta: «Risvegliare la cultura, prendermi cura insieme al Sindaco e agli Assessori di nuove idee progettuali. Casa Melis è a completa disposizione dei cittadini per eventi culturali e umani e che siano accessibili a tutti gratuitamente.»

Domanda: «Hai realizzato tutti i progetti sognati per la nostra comunità o a qualcuno hai dovuto rinunciare per via di qualche difficoltà?»

Risposta: «Con orgoglio posso dire che tutti i progetti sognati fin ora sono stati realizzati e nonostante, a volte, si sia incontrata una difficoltà, attraverso la solidarietà dell’equipe, si è trovato il modo di tagliare il traguardo.»

Domanda (e so di toccargli il cuore): «A proposito di traguardi, raccontami della festa Patronale del 15 Gennaio.»

Risposta: «Capoterra nasce col toponimo di villa Sant’Efisio e ha la sua Chiesa dedicata quindi è un evento molto importante. L’Amministrazione è parte attiva, insieme alla Parrocchia, quindi io e la ProLoco, che è stata veramente grandiosa, abbiamo curato l’evento della festa Patronale. Ho invitato personalmente Istituzioni Civili e Militari e tutte le Associazioni di Volontariato, non con un messaggio o un invito formale scritto, bensì recandomi personalmente a nome del Sindaco e dell’Amministrazione, da ognuno di loro. Sentivamo il bisogno di interagire con loro, non con un pezzo di carta timbrato, ma con le parole, con un abbraccio! Volevamo chiedere: “Associazione di Volontariato Fraternità della Misericordia, come state? Di cosa avete bisogno? Adesso ci sarà la festa del patrono, ci riuniamo tutti per camminare insieme?”

Quando quella sera, stanco per la grande emozione, ho chiuso i portoni di Casa Melis ho ricevuto alcuni messaggi da parte dei Presidenti delle Associazioni i più che mi stanno a cuore sono due. Il primo diceva: “Dio ti benedica”; Il secondo diceva: “Dottor Piano, non avevamo più rivisto una cerimonia così bella e partecipata, ci avete coinvolto umanamente e spiritualmente”. Questi messaggi mi hanno riempito il cuore e dato la conferma che l’Amministrazione insieme alla Parrocchia avevano dato quel senso, non solo civile, ma anche religioso, spirituale e umano.»

Domanda: «Quale sarà il prossimo progetto?»

Risposta: «Il prossimo progetto? Per ora non posso dirti nulla, ma posso anticiparti che sarà un evento ancestrale, etereo e carismatico.»

La nostra chiacchierata/intervista è terminata così. Restiamo dunque in attesa delle novità.

Ma volevo dirti, caro Luca, grazie di essermi amico.

Annamaria